“Se davvero si concretizzerà la chiusura della sede Arpa di Messina, vorrà dire che l’irresponsabilità politica del governo regionale avrà superato ogni limite”.
Il sindaco Giovanni Formica esprime tutto il suo disappunto nell’apprendere la notizia che nell’ambito di una riorganizzazione dell’Agenzia regionale verranno soppressi cinque laboratori provinciali tra i quali quello di Messina.
“Mi piacerebbe comprendere –afferma il sindaco di Milazzo – la logica di questo intervento che produce un solo risultato quello di lasciare il territorio più vasto della regione siciliana senza un controllo. Facendo cioè esattamente il contrario di quello che da tempo noi istituzioni locali e le associazioni chiediamo e cioè il potenziamento degli organi di controllo in un’area che è stata definita ad alto rischio ambientale, è area ad interesse nazionale per le bonifiche e necessita di un monitoraggio continuo per la presenza di un polo industriale abbastanza importante. Già l’assenza a Milazzo di una sede fissa dell’Arpa, per la quale ci siamo battuti e ci stiamo battendo da anni, rappresenta un gap notevole per il controllo delle emissioni visto che ad ogni disservizio occorre attendere che da Messina arrivi il laboratorio mobile e ciò è davvero inconcepibile. Se pensiamo poi di doverci interfacciare addirittura con Catania, siamo davvero al paradosso”.
Quello che però è assai grave e mi preoccupa per il futuro di questo territorio – prosegue il primo cittadino – è l’atteggiamento superficiale che si tiene nell’affrontare problemi delicati che dovrebbero vedere al primo posto l’interesse del cittadino. E invece si richiamano questioni legate agli organici, alla carenza di personale, dimenticando che la normativa prevede che attraverso le somme messe a disposizione dal fondo sanitario nazionale, si può procedere ad individuare nuove risorse. E, anche se il “ridimensionamento” fosse inevitabile, non si capisce perché debba riguarda la provincia di Messina che chiede da anni migliori e più puntuali verifiche ambientali, contestando anzi la perdurante carenza di un idoneo sistema di controllo delle matrici inquinanti. Invece di operare i necessari correttivi, si decide di tagliare.
Un comportamento del governo regionale che va proprio in direzione opposta alle attese dei cittadini. Un comportamento che tradisce la fiducia dei cittadini nei confronti della politica”.