Il sindaco Pippo Midili ha immediatamente replicato alle dichiarazioni rilasciate in Aula consiliare nella seduta straordinaria di giovedì sera, dal presidente dell’Autorità di sistema, Mario Mega.
“Non capisco cosa ci sia di difficile nel comprendere che la bozza predisposta dall’Autorità di sistema portuale, senza aver mai discusso preventivamente con l’Amministrazione o con il Consiglio Comunale di Milazzo, non soddisfi nessuno dei requisiti di visione di portualità che la città ha – esordisce il primo cittadino -. Eppure l’ingegnere Mega sembra il “caduto dalla naca” quando in aula consiliare dichiara di attendere una risposta dall’Amministrazione su quelle idee che lui, e solo lui, ha messo su carta”. E al riguardo il sindaco fa riferimenti ben precisi.
“Ad esempio, gli abbiamo chiaramente espresso che per noi fondamentale ed ineludibile è che la Capitaneria di Porto vada allocata in luoghi degni dell’importanza delle donne e degli uomini che giornalmente svolgono la loro attività e Mega non può stabilire se i Molini Lo Presti siano o meno luogo idoneo ad ospitare i locali della nuova Capitaneria di Milazzo. Dovrebbe invece prendere atto della volontà della città e lì dove esistono impedimenti essere a disposizione per risolverli piuttosto che opporre chiusure nette. Le soluzioni ci sono ma per l’ADSP è preferibile dire che per Milazzo non ha potuto chiedere finanziamenti perché non c’è una visione di portualità.
Altra questione riguarda Molo Marullo. Da quanto tempo si chiede di restituirla alla fruizione della città? Da Messina nessun riscontro.
Così come è caduta nel vuoto la richiesta di rimettere le somme per ampliare il Pontile Eolie e ripristinare lì il punto di approdo e partenza degli Aliscafi con un terminal passeggeri degno di tale nome. Somme che la gestione Mega ha tolto dal bilancio. Al pari di quelle necessarie al completamento del Molo Marullo rimasto un ibrido senza capo né coda. Altro che molo foraneo. E’ con queste piccole azioni che Mega ha depotenziato Milazzo. Impegnando e spendendo queste somme dal bilancio dell’Autorità ci avrebbe invece restituito quanto necessario per lo sviluppo del nostro territorio. Se poi ha bisogno ancora di capire quali linee strategiche inserire nella Progettualità generale, ci mandi i suoi tecnici che gli spieghiamo meglio cosa avrebbero dovuto fare da tempo ma che non hanno ancora fatto”.
Il sindaco sottolinea ancora che oggi è facilmente rilevabile che sono stati fatti sul tema della portualità “più consigli comunali rispetto alle opere realizzate”.
“Il dragaggio è ritornato ad essere una barzelletta; partendo da Via Tonnara e arrivando in Via dei Mille, da tre legislature la situazione è sempre la stessa. Ferri arrugginiti e abbandono. Il Molo XX luglio? Un’altra barzelletta ed ora la colpa è di Ispra o di Arpa.
Ingegnere Mega, ma ci faccia il piacere! La sua monotematica idea di fare posti barca per Megayacht ovunque, da Villa a Reggio a Milazzo è per noi assolutamente risibile. E, per favore, in futuro eviti paragoni sprezzanti come quello in cui se Milazzo dovesse uscire dall’Autorità c’è un piccolo centro della Calabria pronto ad entrare.
Ecco, in questo esempio c’è la visione di Mega, ma anche di molti suoi predecessori, sulla città di Milazzo e sul suo Porto. Una zona dove prendere energie economiche da investire per le altre zone e poi buttare tutto in caciara per fare in modo di governare senza intralci le incapacità fino ad ora palesate dalla classe politica. Ne tengano conto a Roma quando si andrà a scadenza di mandato”.