La giunta municipale ha approvato una delibera proposta dall’assessore Antonio Nicosia per sottoscrivere un protocollo d’intesa con l’associazione Menadì finalizzata al riconoscimento nella città di Milazzo dell’Ecomuseo “Chersoneso d’oro”.
L’ecomuseo è una forma museale mirante a conservare, comunicare e rinnovare l’identità culturale di una comunità. Esso costituisce un patto con il quale la comunità si impegna a prendersi cura di un territorio e si attua attraverso un progetto condiviso e integrato di tutela, valorizzazione, manutenzione e produzione di cultura.
«Abbiamo accolto con interesse questa proposta dell’associazione Menadì – ha aggiunto l’assessore Antonio Nicosia – consapevoli che il turismo culturale rappresenta uno strumento importante per diffondere e valorizzare le risorse ed i valori di un territorio e quindi siamo certi come Amministrazione che non appena giungerà il riconoscimento potremo sviluppare una progettualità che darà concreti riscontri alla città».
Gli Ecomusei in Sicilia sono stati istituzionalizzati nel 2014 dalla Regione con una legge ad hoc.
A Milazzo l’associazione ha promosso la progettualità assieme ad un gruppo di volontari da sempre impegnati nella tutela e valorizzazione del territorio e che ha visto come antesignano nel 2013 il giovane architetto Francesco Salamone che ebbe l’intuizione dell’importanza del Turismo Esperienziale elaborando un progetto su Vaccarella.
Proprio con lui un gruppo di cittadini (che in seguito saranno lo zoccolo duro del gruppo Fare Milazzo) hanno lanciato l’iter per l’Ecomuseo. Una idea condivisa da SiciliAntica del presidente Alessandro Ficarra e Massimo Tricamo ( Storia Patria) che hanno iniziato una collaborazione per l’individuazione di percorsi, storie e leggende necessarie per l’esaltazione del territorio. Il floral design Carmelo Antonuccio ha portato le opportunità della Piana con i suoi tesori perfettamente elaborati ed inseriti nei percorsi, mentre il mare e le sue bellezze sono state esaltate dalla collaborazione con Blunauta ed il biologo Mauro Alioto. A credere nel progetto anche il presidente dell’Area marina, Giovanni Mangano. E col passar del tempo si sono uniti il cantastorie Nino Pracanica con la consorte Gina Privitera, che metteranno in scena la leggenda di Polifemo, il biologo Carmelo Isgrò che ha trasformato in una splendida realtà il MuMa, oggi pezzo di prestigio nel percorso.
«Questo è l’Ecomuseo “Chersoneso d’Oro” – spiega Giambò – e oggi grazie all’Amministrazione il percorso sarà in discesa. Un grazie all’assessore Nicosia che ci ha permesso di definire questo protocollo. Oggi abbiamo presentato in Soprintendenza l’istanza e siamo fiduciosi che ottenga il riconoscimento». A coordinare l’ecomuseo, Mario Sfameni.