Venerdì 22 dicembre alle 19,30 si terrà una riunione urgente del Consiglio comunale con all’ordine del giorno la questione dei lavoratori precari di palazzo dell’Aquila. A richiedere la seduta sono stati sedici consiglieri comunali che hanno presentato anche una mozione – allegata al presente comunicato -.
Dunque dopo il confronto tenutosi in aula consiliare pochi giorni fa con i precari del Comune di Milazzo, il dibattito si sposta in Aula e l’obiettivo delle forze politiche è approvare un atto di indirizzo all’Amministrazione affinché – come sottolinea il consigliere Antonio Foti che è il primo firmatario – , sulla base dei riferimenti normativi vigenti, si pongano in essere tutti gli atti finalizzati a mantenere in vita i contratti di lavoro con il personale a tempo determinato, naturalmente nelle more dell’approvazione del bilancio regionale che conterrà la copertura dei costi per il mantenimento in organico del personale precario impiegato presso questo ente.
“L’emendamento approvato pochi già fa in Commissione Bilancio della Camera rappresenta sicuramente un piccolo passo in avanti. Adesso tocca agli enti territoriali e soprattutto alla Regione Sicilia che dovrà lavorare da qui ai prossimi mesi con l’obiettivo di trovare le coperture dei costi, in particolar modo sugli enti dissestati. La speranza – dichiara Foti – è che si metta definitivamente fine ad una pagina oscura della politica siciliana che, nel corso degli ultimi decenni, ha creato sacche di precariato all’interno degli enti locali, creando profonde instabilità, anche in relazione ai servizi resi al cittadino. Il Consiglio comunale, infine, anche questa volta farà la sua parte come per altre questioni che sono state affrontate nel corso degli ultimi due anni e mezzo, mantenendo vivo il dibattito su una problematica delicatissima per la vita di questo ente.
Il consigliere Foti, ricorda infine che senza il personale precario dislocato nei vari settori, molti servizi resi dal comune al cittadino verrebbero meno, con il rischio di determinate una vera e propria paralisi sul piano amministrativo”.