I lavori del consiglio comunale di giovedì sera, riunito in adunanza ordinaria, si sono arenati senza pervenire ad alcuna soluzione, sia per decidere la modifica dell’articolo 27 bis –comma 3^- del regolamento comunale del mercato settimanale e poi sulla mozione del consigliere Antonio Foti riguardante istituzione del bilancio sociale partecipativo.
Nel primo caso è stato un emendamento alla proposta di delibera che ha disorientato i consiglieri, ma che non aveva probabilmente alcuna ragione per essere presa in considerazione, stante il fatto che la proposta di modifica prevedeva soltanto di procedere al pagamento mensile di quanto dovuto per l’occupazione di suolo al mercato settimanale del giovedì, e non più settimanale, per cui ogni proposta formulata con l’emendamento esulava dalla stessa proposta di delibera.
Sarà comunque il rinvio che è stato deciso a permettere di fare chiarezza sulla procedura, che, con l’eventuale emendamento che presenta più cose -come ha detto il sindaco Giovanni Formica- bisogna pervenire ad una sua concreta formulazione da trasmettere all’ufficio, ed in tal caso ovviamente bisognerebbe procedere ad una modifica della proposta di delibera.
Passando alla democrazia partecipata, Foti ha illustrato la mozione, che ha raccolto giudizi positivi e sostanzialmente favorevoli, ed il sindaco, che ne aveva fatto oggetto di un punto programmatico della sua amministrazione, l’ha considerata “materia sulla quale si può misurare il consiglio comunale”.
Perplessità in merito alla fattibilità e sul funzionamento è stata manifestata da Gaetano Nanì, mentre Paola Abbagnato ha chiesto se operativamente c’è la necessità di un collegamento con il bilancio. Tracciato l’iter procedurale che porta alla predisposizione di bandi, alla raccolta di idee ed al pronunciamento del consiglio comunale, Giuseppe Midili ha sostenuto che non si può che essere favorevoli ad un bilancio partecipativo, ma –a suo avviso- limitatamente a particolari settori e con l’individuazione di alcune esigenze.
Il sindaco, concludendo con un suo intervento, ha evidenziato come con il bilancio partecipativo la politica incrocia le esigenze del cittadino, ma non si spoglia delle sue funzioni e prerogative. Bisogna procedere però all’analisi dei bisogni, quindi alla programmazione finanziaria e alla destinazione delle risorse. Comunque, Formica ha manifestato disponibilità ed intenzione all’avvio di un percorso in forma sperimentale con il bilancio 2019, come primo passo per una forma di politica partecipata.
Poi è venuto meno il numero legale e quindi si proseguirà stasera in seconda convocazione.