Il Consiglio comunale ha approvato con 19 voti favorevoli, cinque contrari (Midili, Franco Russo, Lydia Russo, Magistri e Bagli) e due astenuti (Magliarditi e Piraino). Con lo stesso esito è stata approvata anche l’immediata esecutività .
Prima del voto, oltre alle dichiarazioni di Midili e Magistri che a nome dei propri gruppi hanno ribadito la volontà di non approvare il Bilancio e quelle di Alesci che invece, “per coerenza e per non dare alibi all’Amministrazione” ha dichiarato il suo “sì” alla delibera dell’Amministrazione, il consigliere Franco Rizzo ha letto un documento firmato da 12 consiglieri di opposizione (Nastasi, De Gaetano Francesco, Rizzo, Saraò, Foti, Russo Franco, Russo Lydia, Midili, Cocuzza, Bagli, Oliva, Magistri) nel quale si annuncia il voto favorevole allo strumento contabile ma si anticipa anche la presentazione della mozione di sfiducia.
Ecco il testo del comunicato. “Le prese di posizione del sindaco della cittĂ alla continua ricerca di colpevoli, al solo fine di celare il fallimento politico ed amministrativo di questi tre anni spingono le coscienze di chi ha realmente a cuore le sorti di Milazzo, ad assumersi la responsabilitĂ di far definitivamente cadere la maschera di chi ha tradito le aspettative di un’intera cittĂ . L’alibi dei bilanci finisce qui. Il sindaco e l’intera giunta avrebbero potuto e dovuto operare comunque garantendo ai milazzesi i servizi indispensabili che non necessitavano di altre approvazioni se non quelle giĂ assunte in quest’aula dalla maggioranza uscita dalle urne.  Una compagine di governo incapace di risolvere qualsivoglia problema. Tanto priva di un progetto reale di sviluppo della cittĂ , da spingere alcuni dei suoi consiglieri a decidere di dire basta alle continue illusioni ed alle umiliazioni, costretti a subire a causa di una politica assolutamente priva di partecipazione e coinvolgimento. Il primo cittadino, privo di appoggi che possano consentirgli la maggioranza in aula costretto ancor piĂą di prima a cercare aiuti ed accordi ovunque nel campo de centro-destra, si arrocca sulla posizione di chi vuole ad ogni costo avere ragione presentandosi come politico illuminato privato delle sue prerogative da chi democraticamente invece, piaccia o meno, non le crede piĂą. Alla luce di quanto detto, per grande senso di responsabilitĂ nei confronti della cittĂ offriamo la possibilitĂ di licenziare il documento contabile che lei indica come panacea di tutti i mali. Ma sarebbe opportuno quale gesto di responsabilitĂ nei confronti della cittĂ che lei si dimettesse. A prescindere delle sue decisioni, comunichiamo che nella prossima settima presso la Presidenza del Consiglio, sarĂ depositata la mozione di sfiducia”.