Le dichiarazioni del sindaco sui termoutilizzatori, il riferimento agli ambientalisti che invece prediligono il mantenimento delle discariche in Sicilia, discariche che da sempre destano l’interesse della mafia, hanno tenuto banco anche nella seduta di ieri sera del consiglio comunale che, praticamente non ha affrontato altri argomenti.
Una questione che – come evidenziato da diversi consiglieri di maggioranza – continua ad essere oggetto di “vera speculazione politica”.
E’ stato il consigliere di minoranza Antonio Foti ha riaccendere i riflettori ribadendo che “dopo le polemiche sarebbe auspicale registrare un passo indietro ed un chiarimento da parte del sindaco rispetto ad esternazioni completamente fuori luogo che rischiano di delegittimare e mortificare il lavoro delle realtà e delle associazioni ambientaliste condotto con tenacia nel corso degli ultimi anni”. Dallo stesso la proposta di ricostituire la Consulta Ambientale.
A rincarare la dose il capogruppo della Lega, Damiano Maisano che ha invitato in una nota – allegata al presente comunicato – il sindaco a scusarsi con gli ambientalisti, chiedendo nel contempo al presidente del civico consesso, Alessandro Oliva, la convocazione di una seduta straordinaria, alla presenza dei rappresentanti delle diverse associazioni, per discutere dei temi legati alla gestione del ciclo dei rifiuti e per superare “un incidente che rischia di avvelenare il dibattito politico in città”.
Il consigliere Lorenzo Italiano ha ritenuto che il sindaco debba fare un chiarimento in aula consiliare per avere accomunato mafia e ambientalisti in tema di discariche, evitando in tal modo speculazioni in riferimento ai messaggi veicolati sull’argomento “che non servono a nessuno”.
Per la maggioranza invece Nino Italiano si continua con “le strumentalizzazioni e le speculazioni” perché ha detto – è impensabile pensare che il sindaco possa associare una relazione tra le parti: mafia-ambientalisti, pur se questi ultimi –a suo dire- non si sono certamente battuti eccessivamente per problematiche ambientali connesse ad esempio alla presenza della raffineria”.
A non essere benevolo con gli ambientalisti neppure Giuseppe Doddo, nei confronti dei quali ha considerato sempre difficile alcun dialogo.
Sull’espressione usata dal sindaco si sono espressi anche Santi Saraò e Franco Rizzo il quale ha diffuso a nome del suo gruppo un documento – pure allegato al presente – sottolineando l’impegno del sindaco nel risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti e il risultato ottenuto nella raccolta differenziata “che ha raggiunto una percentuale mai toccata in passato”.
Ultimo passaggio della seduta consiliare la richiesta sempre di Doddo di rimuovere il palischermo abbandonato di San Papino. A rispondere l’assessore Francesco Alesci facendo presente che molte problematiche sono connesse alle condizioni del palischermo, per il quale c’è stato già un sopralluogo puntando alla sua sistemazione all’interno dei molini Lo Presti e sono stati quantificati dei costi tutt’altro che irrisori, considerato altresì che le condizioni del relitto sembrano ormai compromesse, per cui il restauro appare piuttosto problematico.