Fluctus Ă© una esibizione interdisciplinare il cui nucleo principale Ă© costituito da una grande installazione che simboleggia la visione di un mare che sta diventando sempre piĂą inquinato a causa del nostro comportamento. Una grande onda che nelle fattezze e nella cromia rappresenta l’incombenza e la decadenza che stiamo vivendo, aleggia sulle nostre teste come un monito. L’artista dopo anni di riflessione sull’argomento, giunge alla conclusione che il vero inquinamento risieda dentro di noi. Soltanto con un cambiamento collettivo, possiamo tentare di ricucire questa netta separazione dalla Natura, dalla nostra vera Natura.
“Avere intrapreso questo percorso significa avere anche un ruolo sociale, cercare di sintetizzare una traccia, fare dell’arte un’architettura sociale – afferma Giuseppe La Spada – Il termine Fluctus porta con sĂ© nella sua fonetica due momenti, uno leggero quasi di sospensione, il fluire sussurrato di quello che arriva, di quello che ci lascia. Un momento pesante come l’impatto di un colpo assestato nello stomaco, così forte da farci fermare, frastornati dal riverbero. Se alzo gli occhi, sento il peso di una massa nera sopra il mio capo, come se ci fosse improvvisamente qualcosa con cui fare i conti e paradossalmente lo sento dentro con empatia. Forse per noi umani Ă© iniziata l’era delle conseguenze, l’era del comprendere le responsabilitĂ dei nostri gesti passati. Stiamo diventando plastica, nel cuore, nel modo di pensare. Quintali di plastica nei fiumi, nei mari stanno generando l’embrione del futuro.”
Al Duomo Antico s’inaugura il 2 agosto alle 20 l’opera Fluctus di La Spada durante il Welcome day del Mish Mash Festival
- Pubblicato il 31 Luglio 2018