Il sindaco Giovanni Formica, destinatario di diverse proposte giunte da consiglieri comunali sulle cose che si possono fare per tentare di dare delle risposte ai cittadini in questa fase emergenziale provocata dal Covid 19, ha ritenuto opportuno rispondere alle forze politiche per puntualizzare alcuni aspetti.
“Carissimi Consiglieri Comunali – si legge nella lettera- temo ci sia stato un equivoco. Avevate offerto una disponibilità a collaborare, cioè a fare e non a dire. Come ben sapete, il Comune opera a ranghi ridotti; il personale è in lavoro agile o in ferie obbligatorie per contenere il rischio di contagio. I pochi presenti si stanno facendo carico di ogni cosa e soprattutto la Giunta è stabilmente al Municipio, insieme a qualche eccezionale volontario, per fare fronte alle decine di esigenze che ogni giorno si affacciano. Dalle persone alle quali bisogna procurare la spesa, a quelle che hanno necessità di farmaci. C’è, anche, chi è personalmente in strada con tuta e mascherina, insieme agli operai, per assicurare la sanifìcazione continua del territorio e seguire la raccolta dei rifiuti e chi si occupa di procurare ai milazzesi le mascherine.
Il tutto mentre siamo in costante ed estenuante contatto con l’ASP per seguire l’iter della somministrazione dei tamponi ai nostri concittadini per i quali i medici di base hanno fatto richiesta, che si rivolgono all’amministrazione disperati e a quelli che stanno terminando la quarantena.
Nel frattempo continuiamo a monitorare l’autoisolamento volontario, gestiamo le segnalazioni, programmiamo i controlli in collaborazione con le forze dell’ordine e rispondiamo a ciascun milazzese che ci rivolge una domanda o ha una preoccupazione. Adesso stiamo cuando l’organizzazione per l’erogazione dei buoni alimentari. Ma molte altre ancora sono le cose che ci impegnano.
E chiaro – prosegue Formica – che non vi chiedo di mettervi al nostro posto. Ciascuno ha il proprio ruolo e noi proviamo ad assolvere al nostro senza sosta, con la consapevolezza che commettiamo errori e che si può sempre fare di più e meglio.
Però, per favore, raccogliete le proposte, stabiliamo insieme quali sono da realizzare oggi, in piena emergenza, quali possiamo affrontare quando la situazione sarà meno tesa e quali magari vanno oltre le nostre possibilità. Quando insieme avremo deciso, molto rapidamente, cosa fare, dividiamoci i compiti e ciascuno faccia concretamente qualcosa, di proprio pugno. Collaborare significa questo e tutti voi ormai avete una tale esperienza amministrativa che, se lo vorrete, potrete essere operativi in prima persona in maniera più che efficace.
Questo intendevo quando parlavo di forze fresche di cui abbiamo bisogno dopo quasi un mese da incubo, in cui abbiamo lavorato in pochi e senza sosta.
E questo mi aspetto, se la volontà di collaborare è, come credo fermamente, sincera.
Diversamente, potrete sbizzarrirvi a fare elenchi infiniti di cose bellissime, complicatissime e il più delle volte irrealizzabili, con le quali riempire giornali, pagine facebook ed incantare i lettori, al solo fine di raccontare, poi, che avevate avuto idee brillanti ma il Sindaco se n’è fregato.
Viviamo una condizione drammatica e senza precedenti, di cui neppure gli economisti riescono a prevedere gli effetti; ci sono cose che devono fare i governi nazionale e regionale ed altre che dobbiamo fare noi, con grande senso di responsabilità e senza illudere le persone. Fatta eccezione per il personale del comparto pubblico e delle aziende ancora in attività, tutte le categorie produttive sono sprofondate nella stessa disperazione.
È quindi, necessaria, una strategia complessiva che non lasci nessuno indietro ed elaborarla è compito anche del Consiglio Comunale, se vuole essere un credibile punto di riferimento per la comunità.
Io, naturalmente, sono d’accordo a tagliare le tasse comunali ai commercianti, come qualcuno ha detto, ma anche agli artigiani, ai lavoratori autonomi, ai liberi professionisti e ai pensionati.
Credo si debba restituire fiducia e serenità ai cittadini e rilanciare i consumi, ma allo stesso tempo sono consapevole che ci sono servizi che non possono essere tagliati ed anzi vanno rafforzati come l’assistenza ai più deboli.
Collaborare, quindi, significa sforzarsi di trovare soluzioni vere, sostenibili e che non producano altri guai.
Il resto è triste campagna elettorale anticipata o, peggio ancora, un insopportabile sfregio ai milazzesi che, mentre in queste ore difendono la salute propria e degli altri, sanno già che, superata questa difficoltà, altre ancora, assai complesse, ne dovranno affrontare e vorrebbero pensare che non sono soli.
Fiducioso, resto in attesa e vi saluto cordialmente”.