L’assessore allo sviluppo economico Carmelo Torre ha presentato questa mattina al segretario generale le proprie dimissioni. Lo ha fatto con una lettera inviata anche al sindaco Formica per rappresentare quanto avvenuto nel corso del quinquennio politico a palazzo dell’Aquila.
Ecco la lettera inviata dall’ex rappresentante dell’Esecutivo municipale:
“Le vicende politiche che per cinque anni ci hanno accomunati – scrive Torre – riguardano la storia di una città allo sbando che aveva (ed ha ancora) bisogno di un “governo di salute pubblica”, con uno schieramento eterogeneo che attraverso la formazione di liste civiche potesse catturare il consenso della maggioranza degli elettori che ben conoscevano l’estrazione politica di ognuno di noi.
Infatti oggi chi faceva parte di quelle liste sono presenti in tutti i partiti dell’arco costituzionale. Non si può fare mistero che anche quelli che sono stati successivamente eletti deputati regionali hanno votato (sicuramente al ballottaggio) quelle liste.
Per quanto riguarda la mia persona, ho ritenuto di condividere con te un accordo di programma, la cui realizzazione ben avrebbe potuto dare un netto slancio allo sviluppo economico ed occupazionale della nostra città.
Oggi il mandato che i cittadini ci hanno dato sta per concludersi ed è tempo di tirare le somme.
E’ merito di tutti il grande lavoro fatto per risanare la situazione economica dell’ente, tuttavia bisogna soprattutto riflettere sugli obiettivi che non sono stati raggiunti per ben individuarli e per capirne le cause e le soluzioni.
E’ ben chiaro che alcuni punti strategici del programma non sono stati raggiunti e non si hanno giustificazioni perché ciò è avvenuto (uno per tutti il tanto atteso protocollo d’intesa con la Raffineria) per il semplice motivo che è mancata la volontà, nonostante le varie sollecitazioni del sottoscritto e le molteplici interrogazioni in aula consiliare da vari consiglieri compreso il capogruppo della mia lista di riferimento “Ora Milazzo”, Nino Italiano.
A mio avviso ciò ha pesato molto sulla gestione dell’ente in quanto noi tutti sappiamo e conosciamo in quale difficoltà economiche abbiamo rilevato il nostro Comune.
Da anni il sottoscritto ha evidenziato verbalmente e per iscritto, oltre che attraverso comunicati stampa, le criticità degli uffici gestiti da dirigenti che a dir poco non vogliono il bene della città, addirittura sostituendosi sistematicamente anche nelle competenze che sono di esclusiva valutazione politica-programmatica.
L’esempio più eclatante è la gestione dell’ufficio tecnico.
Su questo argomento voglio soffermarmi per dare maggiore sostanza a questa mia nota che renderò pubblica. Da anni il sottoscritto ha evidenziato che la crescita e lo sviluppo economico e sociale passa attraverso la visione di un’architettura di città che deve essere chiara e portata avanti da tutti compresi gli uffici competenti. Non riesco ancora ad oggi a comprendere l’inerzia e il silenzio “assordante” sugli argomenti che di seguito evidenzierò:
1) Variante al piano regolatore per il cambio destinazione d’uso dei Molini Lo Presti e strada di collegamento Ciantro – Porto (impegno preso con tutti gli operatori portuali compreso l’Autorità Portuale di Messina), argomenti da me sollecitati con atti d’indirizzo ai quali non è stato mai dato riscontro.
2) Il PUDM ( Piano per l’utilizzo delle aree demaniali), su questo argomento trova allocazione il progetto dell’Eco Porto (progetto già approvato in giunta che darebbe circa 500 posti di lavoro con 500 famiglie che potrebbero godere di un apporto economico non indifferente, soprattutto visti i generali tempi grami in cui da lustri ci dibattiamo).Orbene, da mesi l’ufficio tecnico comunale non ha risposto alle osservazioni fatte dall’assessorato regionale. Perché?
3) Zone Economiche Speciali (zona franca perimetrata in alcune zone della città), un traguardo insperato per tanti addetti ai lavori, che io ho portato avanti con la tenacia che deve appartenere ad un politico che intenda portare avanti gli interessi del proprio territorio.
4) Piano delle Aree Pubbliche (sono stati previsti vari chioschi in tutte le piazze della città e nei punti strategici della Riviera Ponente e in Marina Garibaldi). Anche su questo argomento già completato, l’ufficio tecnico non ha ottemperato alla convocazione della conferenza di servizi sollecitata con atto d’indirizzo dal sottoscritto. E tante altre iniziative importanti sono bloccate dalle pastoie burocratiche.
Colgo l’occasione, dunque, per evidenziare ancora i gravi danni che l’economia generale subisce per l’inerzia e i ritardi nell’approvazione dei progetti, nel rilascio delle autorizzazioni edilizie da parte dell’ufficio tecnico comunale, etc.
Su questo argomento attendo ancora le risposte (mai arrivate) alle mie molteplici note indirizzate al Sindaco ed alla segretaria comunale. Inoltre ho da tempo sollecitato la quantificazione delle spese, che l’Autorità Giudiziaria ha addebitato all’ente per tutti i contenziosi persi con imprese e cittadini, al fine di individuare eventuali responsabili di suddetti danni (a mio sommesso avviso di natura erariale) e di darne contestualmente informativa alla Corte dei Conti affinché non siano sempre i cittadini a farne le spese.
Purtroppo la difesa ad oltranza che il Sindaco ha ritenuto di intraprendere in favore dei dirigenti ,non ha giovato sicuramente, né in via gerarchica ai dipendenti comunali, politica, né in via sociale/umana alla città, (probabilmente neanche a te quale Sindaco) e per questo che non riuscirò mai a capirne le ragioni, quelle effettive.
Da oggi per me si apre un capitolo nuovo, cercherò di essere protagonista, come lo sono sempre stato nella mia città, nella imminente tornata elettorale, in modo tale da esser interprete concreto e presente degli interessi sociali e- per mia convinzione ed estrazione democratica- delle forze politiche tutte.
Pertanto rassegno le dimissioni di Assessore nella speranza ultima che tali possano essere da stimolo per fare approvare tutto ciò che con tanti sacrifici e duro lavoro ho portato avanti coniugando il buon interesse sociale ed il buon andamento della Amministrazione Pubblica.
Ti auguro buon lavoro”.