“Per i precari che scelgono di svolgere all’interno dell’Ente mansioni indispensabili per rendere servizi alla collettività si apre la possibilità non solo di sottoscrivere un contratto a tempo indeterminato ma anche di avere un orario contrattuale di 36 ore. E questo vale non solo per la polizia municipale – per la quale abbiamo fatto il recente avviso – ma per tutte le qualifiche di cui c’è reale necessità”.
A sottolinearlo l’Amministrazione comunale rispondendo ad una nota del sindacato Csa che ha chiesto chiarimenti in merito all’avviso pubblicato dall’ente per invitare dipendenti di ruolo e contrattisti a valutare la possibilità di transitare nel Corpo di polizia municipale che alla luce anche delle prossime cessazioni si ridurrà con un organico di appena 25 unità.
Il sindacato nell’esprimere qualche perplessità sul contenuto dell’avviso (requisiti, percorso formativo, integrazione oraria, prospettive di stabilizzazione) ha chiesto un incontro urgente al sindaco per avere delle risposte.
“Siamo ben lieti del confronto – si legge nella lettera di risposta del sindaco –. Quanto ai requisiti in questa prima fase è richiesta solo l’appartenenza alle categorie Ce D. Per i soggetti idonei al cambio profilo sarà organizzato poi il corso di formazione per l’acquisizione delle competenze specifiche indispensabili per lo svolgimento della funzione.
Non è prevista invece, né potrebbe esserlo a normativa vigente, l’integrazione oraria per il personale contrattista interessato, anche perché tale formula, utilizzata in passato, è contraria alle norme che disciplinano il rapporto di pubblico impiego. Il lavoro prestato oltre l’orario contrattuale, nei limiti di cui al Contratto Collettivo Nazionale, è inquadrabile nel lavoro straordinario. Eventuali esigenze di natura diversa da parte dell’ente datore di lavoro, impongono una modifica consensuale del contratto individuale di lavoro e non hanno carattere di reversibilità se non con le medesime modalità. L’Amministrazione dunque non prende in alcuna considerazione l’impiego del modello, largamente utilizzato in passato, della “integrazione oraria” episodica ed unilaterale; tuttavia, le attuali condizioni finanziarie del Comune di Milazzo, consentono di considerare, con serietà, la prospettiva di modificare in aumento, stabilmente e sino a 36 ore settimanali, l’orario di lavoro del personale da stabilizzare presso la Polizia Municipale”.
Infine, sul percorso di stabilizzazione, l’Amministrazione ribadisce che “occorre tenere conto, così come previsto dalla normativa di settore e dalla giurisprudenza, dell’effettivo fabbisogno di personale dell’Ente. Esso, quindi, è certamente condizionato – tenuto pure conto della circostanza che, in applicazione dell’art. 259 TUEL, la dotazione organica del Comune di Milazzo risulta rideterminata in n. 218 dipendenti – dalla necessità di assicurare la presenza di personale dipendente nei settori che rendono servizi indispensabili alla cittadinanza, tra i quali certamente la Polizia Locale”.