Approvata dal consiglio comunale, con 20 voti favorevoli e 3 contrari, la modifica degli articoli 4 e 22 dello statuto comunale. L’argomento, entrato ed uscito una prima volta dall’aula, è stato riproposto su richiesta dei consiglieri Maurizio Capone, Antonino Italiano, Giovanni Di Bella, Mario Sindoni, Stefania Quattrocchi, Pietro Formica e Damiano Maisano. Adesso quando la modifica riceverà il via libera anche da parte della Regione, diventa possibile far passare in Aula tutti gli strumenti finanziari sui quali si sono già registrate posizioni contrarie all’approvazione da parte di diversi consiglieri, o con 16 voti in prima battuta, oppure con il numero ridotto a 12 in caso di seduta seconda convocazione.
L’adunanza, in sessione ordinaria, dopo l’approvazione dei verbali della precedenti sedute, ha fatto registrare in via preliminare interventi di Francesco Alesci, che ha parlato delle offerte enogastronomiche del territorio e della necessità però di programmare con le idee. Quindi, aggiornamenti sul problema della videosorveglianza sono stati forniti dal sindaco che ha riferito di apparecchiature mobili, in aggiunta a quelle fisse, che comunque saranno anche ampliate.
Poi l’argomento di attualità riguardante i precari, per il quale Formica ha riferito l’esito di incontri avuti con le organizzazioni sindacali di categoria, tenendo però fermo il punto che il decreto Madia prevede l’avvio delle procedure di stabilizzazione attraverso un piano triennale del fabbisogno e poi l’invio alla Cosfel per l’approvazione, per la quale è prevista la bocciatura in assenza di strumenti finanziari. Le proroghe si possono fare –ha detto il sindaco- però stando dentro il percorso di stabilizzazione, fuori non è possibile effettuare proroghe. Fino al 31 dicembre 2018 c’è la possibilità di prorogare i contratti a termine; però, se non sarà approvato il piano triennale del fabbisogno, dal 1 gennaio 2019 sarà impossibile effettuare proroghe, perché le stesse sono finalizzate. In caso limite ci sarebbe possibilità del ricorso a percorsi alternativi prevedendo il trasferimento del personale con altra ipotesi. Per loro ci sarebbe allora lo scenario della Resais, che è però cosa diversa da un processo di stabilizzazione.
Ad avviso di Giuseppe Midili sarebbe comunque opportuno portarsi a Roma in delegazione per capire se il percorso Cospel è praticabile per il Comune di Milazzo, che è in dissesto. C’è da aggiungere comunque che tra i consiglieri che hanno espresso voto contrario alla modifica degli articoli 4 e 22 dello statuto Midili ha fatto presente e lamentato che da lungo tempo non si è provveduto a portare in aula l’adeguamento di tutto lo statuto comunale e come ci siano pareri mancanti da tempo, non soltanto su regolamenti –ha detto-, ma anche su bilanci.