Il Consiglio comunale ha bocciato con 13 voti contrari e 11 favorevoli le due proposte di delibera presentate dall’Amministrazione comunale riguardanti il Piano finanziario dei costi di gestione dei rifiuti e l’imposta Unica Comunale sugli immobili (IUC) e la tariffa TARI 2018.
La votazione è stata preceduta una forte contrapposizione tra l’opposizione e il sindaco Formica in merito alle scelte che sarebbero state adottate sulla tariffazione riguardante in particolare le attività commerciali e più specificamente la ristorazione. Una contrapposizione scaturita anche da una diversità di dati che emergerebbe dal raffronto tra il 2017 e l’anno che era oggetto di dibattito.
Illustrando, in apertura di seduta, la proposta di deliberazione il sindaco Formica ha spiegato che il Piano sostanzialmente si rifaceva alla perizia con la quale è stato affidato alla ditta Loveral il servizio raccolta rifiuti da gennaio a settembre 2018. Il sindaco ha spiegato che nello stesso era incluso anche il servizio di pulizia delle spiagge che, a differenza dello scorso anno, a luglio ed agosto sarà con frequenza giornaliera. Ha quindi riferito degli interventi previsti con la riduzione accertata rispetto al 2017: 25 mila euro sarebbero state destinate alle guardie ambientali con la funzione di effettuare dei controlli per evitate l’abbandono indiscriminato dei rifiuti, mentre con altri 50 mila euro si intendeva realizzare una isola ecologica dove i cittadini potevano volontariamente conferire per ottenere una riduzione dei costi in bolletta.
Aperto il dibattito, è stato il consigliere Pippo Midili a leggere quella che sostanzialmente è stata una dichiarazione di voto. Nel documento si evidenzia che il risparmio rispetto al piano 2017 è di 121 mila euro e non di 300 mila e che il richiamo alla perizia che attualmente regola il servizio non può esserci in quanto tale perizia, alla luce dei disagi che si stanno registrando in città, va sicuramente potenziata prevedendo, ad esempio, il servizio notturno in estate e un migliore servizio “porta a porta” per le utenze commerciali. Entrando poi nel merito della ripartizione del costo del servizio, il consigliere ha fatto rilevare che le modifiche contenute nella proposta di delibera prevedono forti agevolazioni alle attività industriali, che passerebbero da € 11 / mq del 2017 a € 6,308 / mq del 2018, mentre gli ipermercati non pagherebbero più € 25,22 al mq, bensì € 11,13, con un risparmio di oltre il 50%. Risparmi anche le discoteche € 7,6 mq contro i 13,74 al mq del 2017.
“Di contro – ha proseguito Midili – i ristoratori che si troverebbero in bolletta un aumento di circa il 300%, passando da € 12.35/mq del 2017 a € 31,93/mq del 2018.
Dopo la bocciatura del Piano il sindaco ha parlato di occasione persa da parte del Consiglio che ha il compito di determinare le tariffe ma che a parte il voto contrario non ha presentato modifiche e poi è tornato sul Piano tariffario e del risparmio previsto per le famiglie da 46 euro per un componente sino a 17 euro per i nuclei di 5 persone. Formica ha quindi contestato i dati di Midili leggendo delle statistiche fornitegli dagli uffici dalle quali risultava un risparmio medio del 7%. e relativamente alle industrie il “taglio” rispetto al 2017 sarebbe stato appena del 1,4%..
Controreplica di Midili che – richiamando alcuni allegati contenuti nella proposta di delibera – ha chiamato in causa il Ragioniere Generale facendo notare che le statistiche, lette dal sindaco fossero errate. Ad esempio – ha evidenziato – la tassazione sulle attività industriali, secondo le statistiche proposte dagli uffici e lette dal sindaco era nel 2017 di 6.67 €/mq mentre, come riporta la delibera votata a marzo 2017, presente ancora sul sito istituzionale del Comune, era di 11.81 €/mq.
Dopo gli interventi di alcuni consiglieri (Spinelli, Abbagnato e Italiano) i quali hanno sottolineato come il Consiglio Comunale abbia perso un’occasione per proporre interventi migliorativi nel servizio e di Piraino ed Alesci che hanno lamentato come il piano finanziario sia stato consegnato via PEC solo il 28 marzo, dopo 3 mesi di elaborazione da parte di amministrazione ed uffici comunali la votazione anche delle seconda proposta di delibera conclusasi con la bocciatura in virtù degli stessi numeri che avevano caratterizzato la prima.